“To live in venice or even to visit in means that you fall in love with the city itself.

There is nothing left over in your heart for anyone else”

 

 

Così diceva Peggy Guggheineim della meravigliosa città veneta e aveva proprio ragione!

Erano anni che non tornavo a  Venezia perchè terrorizzata dalla grande quantità di turisti che si ammassano nelle stradine della città,  davvero ne avevo il terrore , specialmente dopo la quinta elementare quando in un mese mi ero ritrovata a visitare la città per ben tre volte e sempre con mamma o maestre a dire “stai attenta lì stai attenta la occhio a dove metti i piedi che non cadi in acqua”accalcata come nelle ore di punta in metro..insomma per me la città lagunare era un vero incubo.

A spingermi a  rivisitarla la mostra di Tancredi al museo di Peggy Guggheiheim, oltre alla costola rotta di Seba .

Era da parecchio tempo che avevo messo i miei occhi su questo museo, a bloccarmi era prorio  il mio terrore per la città , ma sapevo che entro marzo avrei dovuto superare le mie paure, tanta era la mia curiosità questa mostra.

Il museo si trova all interno di palazzo venier dei Leoni,abitazione veneziana di Peggy dopo anni di vita vissuta tra Ny, Londra  e Parigi .

Peggy Guggenheim era nipote del famoso Solomon, che a sua volta creò nel 1937 un museo, per promuovere la comprensione dell’arte, provevivano da una ricca famiglia di origini svizzere  ebraiche che aveva ottenuto successso ed era diventata ricchissima in america.

Il padre di Peggy morì nel Titanic da vero cavaliere, viaggiando in prima classe pur avendo ricevuto il giubbotto di salvataggio preferì donare questo ad una donna.  «Ho indossato l’abito migliore e sono pronto ad andare a fondo da gentiluomo». Egli morì lasciando posto a donne e bambini sulle scialuppe, e attendendo il momento estremo in smoking, bevendo champagne e fumando sigari.

Peggy il cui vero nome era Marguerite, entrò così molto giovane in possesso dell eredità, questo la portò ad abbandonare gli studi,a  viaggiare, a lavorare entrando  a contatto con molti circoli artistici.

La giovane ereditiera  tra america e europa con le sue gallerie e il suo aiuto agli artisti svolse un ruolo chiave nello sviluppo di movimenti artistici all avanguardia.

La casa museo di Venezia, comprata nel 1947 venne donata nel 1970  alla Fondazione Solomon R. Guggenheim, mentre nel 1976 vennero donate a questa fondazione  le opere

Fino al 1979, anno della morte di Peggy Guggenheim, per volontà della proprietaria una volta alla settimana la maggior parte della casa veniva aperta gratuitamente al pubblico, che poteva così godere della collezione completa di opere d’arte

La collezione ha  opere di più di 200 artisti tra questi Picasso, Kandinsky, Dalì l ex marito Max Ernst Pollock e molti altri.

Tancredi, artista nativo di Feltre, fu fortemente sostenuto dalla gallerista e molte sono le opere che provengono dal periodo di collaborazione dei due.

La mostra proposta all interno del museo è davvero bellissima e molto ben spiegata.

Quando visitare il museo:

noi fatalità siamo entrati nel museo verso ora di pranzo e non c’era nessuno..perfetto ci siamo goduti la mostra di Tancredi praticamente da soli, verso le 14 il museo ha cominciato a riempirsi, ma noi eravamo già quasi alla fine.

Il costo dell ingresso al museo è 15,00€ adulti 9,00 € ridotto.

 

Una curiosità:

La scultura di Mario Marini “cavaliere”, che spalanca le sue braccia al canal grande, non solo è una delle sculture più fotografate di Venezia ma anche è definita da alcuni “l’angelo della città” e dovreste vedere la faccia delle signore mentre la osservano eheh

 

Un altra piccola curiosità :

Nel 1966 le opere si salvarono dall’ incredibile acqua alta che sommerse la città perchè impacchettate e pronte ad essere

 spedita a Stoccolma per una mostra. Le uniche stanze allagate di Palazzo Venier furono quelle del seminterrato